Radiografia endorale digitale

Lo studio utilizza esclusivamente sistemi di radiologia digitale in tutte le procedure diagnostiche, terapeutiche e di controllo post-operatorio per le quali un’eccellente qualità delle immagini ed un’esecuzione dell’esame veloce precisa e sicura sono fondamentali.
La “radiografia digitale” è la modalità di acquisizione dall’immagine radiografica che, a differenza della tecnica analogica su pellicola, sfrutta software e hardware in grado di rilevare, elaborare, archiviare immagini e di consentirne la modifica post-acquisizione tramite computer.
L’esposizione ai raggi X è decine di volte inferiore poichè il sensore digitale è in grado di catturare ed elaborare le immagini con un livello di precisione nettamente superiore a quello delle pellicole radiografiche. 
Le immagini digitali inoltre non subiscono alterazioni nonostante il trascorrere del tempo, grazie all’ausilio del software è possibile migliorarne e modificarne ogni singolo dettaglio: è possibile, ad esempio, migliorare la leggibilità modificando il contrasto o la luminosità, oppure ingrandire aree specifiche per una più chiara lettura diagnostica.

Radiografia endorale digitale

E’ un esame a scopo diagnostico di alcuni elementi dentali (da uno a quattro) utile per visualizzare in modo specifico l’anatomia del singolo elemento (corona, radice del dente, tessuto gengivale) quando si sospetti una patologia circoscritta a questo elemento. Essendo un esame mirato, permette di visualizzare a monitor con un dettaglio elevatissimo le zone in oggetto proiettate con un’angolazione più adatta al singolo elemento.

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Lo studio esegue l’esame con Tecnica a Scanner Laser Digitale e Film a Fosfori: un apparecchio radiografico specifico (endorale) impressiona un piccolo sensore ai fosfori posizionato nella bocca del paziente in corrispondenza del dente interessato. Un apposito centratore aiuta a trattenere in posizione la lastrina (entrambi inseriti in una speciale protezione igienica monouso) e a posizionare correttamente il tubo del radiografico in modo di mantenere più corretta e parallela possibile la proiezione dei raggi.
Il paziente chiudendo il morso manterrà il centratore fermo nella posizione stabilita dall’operatore. 
I tempi di esposizione sono di 10-20 centesimi di secondo: una dose di radiazioni al paziente  inferiore dell’80% rispetto alla tecnica con pellicola analogica.

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